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Cortina 1956, la prima Italiana

Nel 1956 toccò all’Italia ospitare i Giochi Olimpici invernali. Cortina d’Ampezzo fu la nostra prima località olimpica, e precedette Roma di quattro anni: in un’epoca storica che stava per lanciare il Bel Paese al centro della vita modaiola degli anni Sessanta.
Fu l’Olimpiade della televisione, con dirette, studi e commenti come mai i telespettatori italiani ebbero modo di vedere prima. Fu l’Olimpiade della storica “caduta” di Guido Caroli, ultimo tedoforo e pattinatore, che inciampò proprio in un cavo tv e ruzzolò ma senza lasciar spegnere il fuoco di Olimpia.
Insomma, fu una grande Olimpiade per l’Italia, ma non fu l’Olimpiade degli italiani, se non per il bob che salvò la baracca grazie all’oro nel Due di Lamberto Dalla Costa e Giacomo Luigi Conti, che precedettero Eugenio Monti e Renzo Alverà, favoriti della vigilia. Monti (con Alverà, Ulrico Girardi e Renato Mocellini) prese l’argento anche nel Quattro, ma non era ancora tempo per il “rosso volante” per conquistare l’oro.
In assenza di Colò, il giuramento fu pronunciato da Giuliana Chenal Minuzzo, che in gara fu quarta nello slalom speciale. Gino Burrini fu sesto nella discesa maschile.
Il vero protagonista di quell’edizione dei Giochi fu l’austriaco Toni Sailer, capace di vincere tutti e tre gli ori nello sci alpino, prima di venire scritturato per film e pubblicità che resero il suo volto ancora più noto. Diventò anche la controfigura di James Bond nel film “007 – Al servizio di Sua Maestà”.
Su Cortina 1956 fu girato un documentario, che per il 90% era imperniato sulle gesta di Sailer, relegando i nordici in pochi secondi di immagini.
Fu la prima Olimpiade a cui presero parte i sovietici, che vinsero il medagliere, imponendo il loro stile e la loro prestanza fisica. Nella staffetta 4 x 10 km di fondo vinsero proprio loro, lasciando gli scandinavi alle spalle. Bravissimi furono gli azzurri, quinti, grazie a Pompeo Fattor, Ottavio Compagnoni, Innocenzo Chatrian e Federico De Florian.
L’Italia dell’organizzazione passò a pieni voti l’esame, anche grazie ai due nuovi impianti che incantarono i tifosi: il trampolino Italia e lo stadio del ghiaccio. Cortina fu così il lancio perfetto per l’Olimpiade estiva che avrebbe visto la Capitale invasa di atleti e tifosi appassionati.

Cortina 1956, la prima Italiana
Nel 1956 toccò all’Italia ospitare i Giochi Olimpici invernali. Cortina d’Ampezzo fu la nostra prima località olimpica, e precedette Roma di quattro anni: in un’epoca storica che stava per lanciare il Bel Paese al centro della vita modaiola degli anni Sessanta.
Fu l’Olimpiade della televisione, con dirette, studi e commenti come mai i telespettatori italiani ebbero modo di vedere prima. Fu l’Olimpiade della storica “caduta” di Guido Caroli, ultimo tedoforo e pattinatore, che inciampò proprio in un cavo tv e ruzzolò ma senza lasciar spegnere il fuoco di Olimpia.
Insomma, fu una grande Olimpiade per l’Italia, ma non fu l’Olimpiade degli italiani, se non per il bob che salvò la baracca grazie all’oro nel Due di Lamberto Dalla Costa e Giacomo Luigi Conti, che precedettero Eugenio Monti e Renzo Alverà, favoriti della vigilia. Monti (con Alverà, Ulrico Girardi e Renato Mocellini) prese l’argento anche nel Quattro, ma non era ancora tempo per il “rosso volante” per conquistare l’oro.
In assenza di Colò, il giuramento fu pronunciato da Giuliana Chenal Minuzzo, che in gara fu quarta nello slalom speciale. Gino Burrini fu sesto nella discesa maschile.
Il vero protagonista di quell’edizione dei Giochi fu l’austriaco Toni Sailer, capace di vincere tutti e tre gli ori nello sci alpino, prima di venire scritturato per film e pubblicità che resero il suo volto ancora più noto. Diventò anche la controfigura di James Bond nel film “007 – Al servizio di Sua Maestà”.
Su Cortina 1956 fu girato un documentario, che per il 90% era imperniato sulle gesta di Sailer, relegando i nordici in pochi secondi di immagini.
Fu la prima Olimpiade a cui presero parte i sovietici, che vinsero il medagliere, imponendo il loro stile e la loro prestanza fisica. Nella staffetta 4 x 10 km di fondo vinsero proprio loro, lasciando gli scandinavi alle spalle. Bravissimi furono gli azzurri, quinti, grazie a Pompeo Fattor, Ottavio Compagnoni, Innocenzo Chatrian e Federico De Florian.
L’Italia dell’organizzazione passò a pieni voti l’esame, anche grazie ai due nuovi impianti che incantarono i tifosi: il trampolino Italia e lo stadio del ghiaccio. Cortina fu così il lancio perfetto per l’Olimpiade estiva che avrebbe visto la Capitale invasa di atleti e tifosi appassionati.