Deborah

COMPAGNONI

DATA DI NASCITA
04/06/1970

Deborah Compagnoni (Bormio, 4 giugno 1970) è stata la prima atleta ad aver vinto una medaglia d’oro in tre differenti edizioni dei Giochi olimpici invernali nella storia dello sci alpino.

Nonostante due gravi infortuni ai legamenti crociati è stata la più vittoriosa sciatrice italiana di tutti i tempi. Negli anni in cui ha potuto dimostrare a pieno il suo talento e la sua classe, la valtellinese ha dominato la scena agonistica internazionale, in particolare in slalom gigante dove tra il 1994 e il 1998 ha conquistato tutti gli ori disponibili tra Olimpiadi e Mondiali.

La sua carriera in Coppa del Mondo le ha fruttato sedici vittorie in singole gare (tredici in slalom gigante, due in supergigante e una in slalom speciale) e una Coppa del Mondo di slalom gigante nel 1997. La Compagnoni ha tuttavia disputato poche stagioni agonistiche complete (1993, 1994, 1997 e 1998), sempre a causa dei suoi ricorrenti infortuni che la indussero a concentrarsi soprattutto sulle discipline tecniche.

Tra le sue imprese va ricordata la striscia di nove vittorie consecutive in slalom gigante nel 1997-1998 (otto in Coppa del Mondo più una ai Mondiali di Sestriere) e il distacco abissale di 3″41 inflitto alla seconda classificata, Alexandra Meissnitzer, nel gigante di Park City del 21 novembre 1997.

Nata a Bormio ma originaria di Santa Caterina di Valfurva, appena sedicenne vinse la medaglia di bronzo in discesa libera ai Mondiali juniores del 1986, mentre nell’edizione successiva ottenne l’oro in slalom gigante e un secondo bronzo in discesa. Nel 1988 subì il primo degli infortuni che avrebbero seriamente inciso sulla sua carriera, la rottura del ginocchio destro, seguito da un grave blocco intestinale che ne mise a rischio la vita; nel 1989 ai Campionati italiani vinse la medaglia d’oro in tutte e quattro le specialità dello sci alpino moderno.

In Coppa del Mondo ottenne il primo podio nel gigante di casa, a Santa Caterina di Valfurva l’8 dicembre 1991 (seconda dietro alla svizzera Vreni Schneider) e la prima vittoria nel supergigante di Morzine il 26 gennaio 1992. Il suo debutto ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville 1992 le portò una medaglia d’oro nel supergigante, ma il giorno seguente, mentre gareggiava nello slalom gigante, in una scivolata apparentemente di poco conto subì uno dei suoi gravi infortuni ai legamenti delle ginocchia. Il grido di dolore, ripreso dalla diretta televisiva, entrò nelle case di tutti gli appassionati di sci del mondo.

Al debutto iridato, Morioka 1993, fu 5ª nel supergigante, mentre l’anno dopo, ai XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994, conquistò nello slalom gigante il suo secondo oro olimpico; inoltre fu l’alfiere della rappresentativa italiana nella cerimonia d’apertura e si classificò 17ª nel supergigante e 10ª nello slalom speciale.

Divenne campionessa mondiale di slalom gigante nelle edizioni di Sierra Nevada 1996 (quando invece non terminò la slalom speciale) e Sestriere 1997; sulle nevi italiane ottenne l’oro anche in slalom speciale, una doppietta che solo pochi atleti nella storia dello sci hanno saputo conquistare. In quella stessa stagione in Coppa del Mondo si aggiudicò la coppa di cristallo di slalom gigante.

Ai XVIII Giochi olimpici invernali di Nagano 1998, sua ultima presenza olimpica, si riconfermò campionessa olimpica nello slalom gigante – prima atleta a vincere tre medaglie d’oro in tre diverse edizioni dei Giochi – e ottenne la medaglia d’argento nello slalom speciale giungendo alle spalle di Hilde Gerg per sei centesimi di secondo.

Partecipò per l’ultima volta a una rassegna iridata a Vail Beaver Creek 1999 (7ª nello slalom gigante, 8ª nello slalom speciale) e si ritirò al termine di quella stagione.

Dopo il ritiro dalle competizioni si sposò con Alessandro Benetton, con cui ha avuto tre figli: due femmine Agnese Benetton e Luce Benetton e un maschio Tobias Benetton. Il 14 ottobre 2002 con alcuni amici fondò a Bormio l’associazione filantropica Sciare per la vita, dedicata alla lotta contro la leucemia.

Il 10 febbraio 2006, nella cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, fu protagonista della parte finale della staffetta della fiamma olimpica che si svolse all’interno dello Stadio Olimpico. Ricevette la torcia da Piero Gros, campione olimpico nello slalom speciale ai XII Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1976, e dopo un tratto di corsa la consegnò nelle mani dell’ultimo tedoforo, la fondista Stefania Belmondo, vincitrice in carriera di dieci medaglie olimpiche.

STATISTICHE

Olimpiadi
4 medaglie:
3 ori (supergigante ad Albertville 1992; slalom gigante a Lillehammer 1994; slalom gigante a Nagano 1998)
1 argento (slalom speciale a Nagano 1998)

Mondiali
3 medaglie:
3 ori (slalom gigante a Sierra Nevada 1996; slalom gigante, slalom speciale a Sestriere 1997)

Coppa del Mondo
Vincitrice della Coppa del Mondo di slalom gigante nel 1997
44 podi:
16 vittorie (13 in slalom gigante, 2 in supergigante, 1 in slalom speciale)
15 secondi posti (10 in slalom gigante, 5 in slalom speciale)
13 terzi posti (8 in slalom gigante, 4 in slalom speciale, 1 in supergigante)

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